Ogni tanto ci piace andare a cercare sulle enciclopedie (in questo caso la Treccani) le origini di questo nostro meraviglioso mestiere.
Lo sapevate? Uno dei primi odontotecnici della storia moderna si chiamava Fonzi, sì, quasi come il protagonista di Happy Days. Di nome faceva Giuseppangelo. Visse tra il ‘700 e l”800. Fu lui a inventare i primi denti artificiali.
Pensò di modellare denti minerali singoli saldati alla base con una punta di platino inserita nella pasta minerale prima della cottura. In pratica: presa l’impronta in cera della gengiva, egli elaborava un modello in gesso dal quale otteneva una seconda impronta dove versare una colata di bronzo così da avere a disposizione un fedele modello della mascella: qui stampava una foglia d’oro dove fissare i denti. Per proteggere le gengive ricopriva poi la lamina metallica con una vernice di caucciù in corrispondenza del margine alveolare. Con la sua tecnica il dentista aveva a disposizione un vero e proprio assortimento di denti minerali con la possibilità di costruire protesi idonee a ogni bocca.
I denti singoli da lui inventati erano di aspetto naturale e anatomicamente fedeli; Lui li chiamò “terro-metallici” per sottolineare l’originalità della composizione della pasta che li rendeva inalterabili, duri e resistenti. Inattaccabili dagli acidi, erano costituiti da un impasto di caolino e ossidi metallici, che sotto l’azione del fuoco acquistava una durezza superiore a quella della porcellana. Usando differenti ossidi – di platino, oro, manganese, ecc. – riuscì pure a ottenere tinte simili a quelle naturali e uniformemente diffuse a tutto l’impasto del dente.
Fonzi presentò la sua invenzione all’Istituto nazionale classe di scienze fisiche e matematiche nel 1807 e ne ottenne il riconoscimento ufficiale l’anno seguente da parte dell’Ateneo delle arti (15 maggio 1808) e dell’Accademia di medicina di Parigi (24 ag. 1808): le conclusioni degli osservatori furono che i denti terro-metallici erano solidi, incorruttibili e magistralmente fissati dal loro inventore.
